giovedì 18 settembre 2014

Conferenza sulla Giustizia


martedì 8 luglio 2014


A Lucca, Sabato  5 luglio 2014,  presso Villa Cheli, si è svolta la conferenza su Giustizia ed educazione alla legalità presieduta dal Cav. Mauro Mazzoni, coordinatore della toscana di MMF. Hanno partecipato: Seg. Naz. del movimento MMF Geom. Luigi Cartei. Dott.ssa Donatella Buonriposi, Preside Ass. scuola e libertà. Dott. Giuliano Mignini, Procuratore della Repubblica Corte di Appello Procura generale di Perugia. Avv. Giancarlo Cerrelli, Vice Presidente Naz. Unione Giuristi Cattolici Italiani. Dott. Aldo Giubilaro, Procuratore Capo Procura Massa, ex consigliere del CSM. Prof. Saverio Fortunato, specialista in criminologia clinica.
Il Cav. Mauro Mazzoni chiede in apertura un minuto di silenzio per tutti i magistrati caduti nell’adempimento del  loro servizio e nell’interesse dello Stato, ricordando anche la loro scorta. Vengono letti due telegrammi di vicinanza uno del Dott. Cosimo Maria Ferri sottosegretario al ministero della Giustizia, l’altro del Prefetto di Lucca Dott.ssa Giovanna Cagliostro che si scusano di non poter intervenire causa impegni istituzionali.
Prende dunque la parola la Prof. Donatella Buonriposi che parla di educazione alla legalità in riferimento al mondo della scuola. Descrive la violenza come derivato di una mancata formazione educativa a monte e  ruolo della scuola deve essere quello di discernere fra le informazioni per arrivare prima al saper fare e poi al saper essere. Fondamentale il comportamento degli adulti che trasmettono così la loro impronta.
L’importanza della scuola è ancora maggiore in un’epoca di grandi cambiamenti valoriali.
Prende la parola il Dottor Giuliano Mignini Procuratore capo della Corte d’Appello di Perugia il quale affronta il problema del rapporto fra giustizia e informazione, dal quale deriva una frattura fra il processo reale che si svolge nelle aule e il processo fiction che invece ha luogo in tv. Sottolinea la dicotomia crescente fra atti processuali e informazione di quanto spesso la necessità di informare dia luogo a disinformazione e diffamazione. Mette in evidenza come vi siano luoghi(internet, blog,forum) dove la distanza fra le due situazioni(informazione,diffamazione) venga troppo spesso superata. 
Prende la parola l’Avv. Giancarlo Cerrelli dei giuristi cattolici Italiani, il quale sottolinea come tutto oggi è legato al desiderio e come questi venga interpretato come diritto in se. Sottolinea come il diritto sia divenuto strumento per ricostruire la società, sottolinea anche come la moltiplicazione delle tipologie di famiglia indebolisce la famiglia in senso generale come ente intermedio fra lo stato  e il cittadino.
Prende la parola il Procuratore capo di Massa Aldo Giubilaro, il quale denuncia lo stato fallimentare in cui versa il processo penale, da ogni punto di vista, tempi di svolgimento del processo, prescrizione, applicazione della pena. Tra le cause, fra le altre, l’eccesso di leggi, ne sono vigenti in Italia attualmente un numero intorno ai centotrentamila e l’eccesivo  lavoro cui devono far carico i magistrati a paragone dei loro colleghi europei. Lamenta come la stampa faccia opera più di sensazione che di informazione, la mancanza di una normativa che renda il segreto processuale effettivo.    
Prende infine la parola il Prof.  Saverio Fortunato docente di Criminologia Clinica il quale denuncia come la scuola dovrebbe creare soluzioni e  non problemi ad esempio l’eccessivo peso della psichiatria nella scuola, sottolinea che se una persona si sente malata poi si comporti come se lo fosse. Cita la scuola di Don Milani come modello.
.Dottor Thomas Aveni  Tramazza

Conferenza "Storia del Mossad" servizi e segreti

Domenica 4 maggio 2014


Sabato 3 Maggio presso Villa Cheli, Via nuova per Pisa, 1798 - Massa Pisana - Lucca,  si è svolta una conferenza organizzata dal movimento politico Monarchici Federalisti Presente il Seg. Naz. geom. Luigi Cartei, il coordinatore della Toscana , Cav. Mauro Mazzoni . Nell' occasione è stato presentato il libro
" La storia del Mossad " servizi e segreti. Casa editrice Sovera Edizioni. Presente l'autrice del libro,
Prof.ssa Antonella Colonna Vilasi.
Presidente del Centro Studi sull' Intelligence - UNI . E' stata la prima autrice europea ad aver pubblicato una trilogia sui temi dell' Intelligence. Collabora con numerose riviste scientifiche, con articoli su Intelligence e Sicurezza.  Insegna Intelligence in numerose agenzie e d univesità. E' visting professor di Intelligence a Tirana, Parigi , Madrid, Londra, New York, Malta, Atene, Bucarest.

domenica 29 aprile 2012

In Tibet "è in atto un genocidio culturale"

http://www.laogai.it/2012/04/in-tibet-%e2%80%9ce-in-atto-un-genocidio-culturale%e2%80%9d/

Le autorità cinesi “stanno commettendo un genocidio culturale” in Tibet tramite politiche che gettano i presupposti per la completa, sistematica distruzione del popolo tibetano. 20090608103148729 In Tibet “è in atto un genocidio culturale”Lo scrive in un lungo rapporto l’International Campaign for Tibet (Ict), una organizzazione non governativa che monitora la situazione della regione. Nel testo gli autori chiedono alla comunità internazionale di “agire con rapidità” per interrompere la repressione in atto. Le restrizioni cinesi comprendono il divieto di insegnare la lingua e la religione tibetana; l’imposizione di politiche di sviluppo inappropriate, tutte a favore dell’etnia han e attacchi continuati e di diverso tipo all’elite culturale e intellettuale del Tibet. Secondo il testo - intitolato “Sessant’anni di dominio cinese: verso il genocidio culturale in Tibet” - i tibetani “sono sottoposti a discriminazioni continue a causa della loro etnia, religione e credo politico”. A sostegno delle proprie tesi, gli autori citano il rapporto pubblicato nei primi anni Sessanta del secolo scorso dalla Commissione internazionale dei giuristi, un gruppo di eminenti avvocati e giudici con base a Ginevra, che analizzarono il Tibet post-invasione da parte dell’Esercito di liberazione popolare. I giuristi scrissero all’epoca che “i comunisti mettono in atto in Tibet degli atti di genocidio, nel tentativo di distruggere i tibetani come gruppo religioso”. Il più importante (e pericoloso) tentativo di distruzione della cultura tibetana operato da Pechino riguarda la distruzione del buddismo locale, guidato dal Dalai Lama. Secondo la tradizione, esiste una linea politico-religiosa ininterrotta da 5 secoli in cui si alternano il Dalai Lama (la figura più importante del buddismo della sciarpa gialla) e il Panchen Lama, suo consigliere e tutore. La Cina ha rapito nel 1995 Gedhun Choekyi, il Panchen Lama riconosciuto dal Dalai, e lo ha rimpiazzato con Gyaincain Norbu, un proprio burattino. A tre giorni dal compleanno del vero Panchen Lama, che ha compiuto 23 anni e vive sin dal rapimento in una località segreta, Norbu è stato inviato dalle autorità comuniste a Hong Kong per partecipare al Forum mondiale del buddismo. È la prima volta che il giovane, molto contestato dai fedeli, si sposta dalla Cina continentale. Il suo intervento al Forum è stato incentrato sulla “armonia nella società”, ovvero il leitmotiv del presidente comunista Hu Jintao.
Fonte: Asia News, 27 aprile 2012

mercoledì 25 aprile 2012

" 1,19 euro"


1,19 euro Stampa E-mail
lunedì 23 aprile 2012
 di Gianluca Perricone
Come noto ai più, Crema è in provincia di Cremona, in quella Lombardia che ci ha fin troppo abituato ad azioni giudiziarie alquanto controverse.
Meno noto, forse, è il fatto che in quel di Crema gli ambienti giudiziari siano impegnati a seguire un caso giudiziario che davvero potrebbe finire su tutti i testi di diritto penale delle università italiane, anzi europee: il furto – datato agosto 2010, quasi due anni fa - di un pacchetto di caramelle dal valore (tenetevi forte!!!) ammontante a ben 1euro e 19centesimi. Roba da mettere in ginocchio la già malridotta economia nazionale.
E – almeno a leggere la cronaca milanese della Repubblica – ad occuparsi della rilevante vicenda sono stati due giudici: insomma “roba grossa”, come scriverebbe Marco Travaglio.
La 24enne romena accusata di cotanto misfatto ha intanto fatto perdere le proprie tracce; insomma si è resa irreperibile ma, come è noto, la nostra giustizia è testarda (dimostrandosi, spesso, sprezzante anche del senso del ridicolo) e va avanti nel proprio corso.
Sempre la cronaca milanese del quotidiano diretto da Ezio Mauro ci ricorda che «la prima udienza risale al gennaio scorso. La successiva è stata celebrata con l'audizione dei due soli testimoni: la commessa del market e l'agente di pubblica sicurezza che formalizzò la denuncia a piede libero». Ad autunno prossimo si svolgerà anche la terza udienza dedicata alla discussione in aula. Alla quale dovrà partecipare anche il difensore d’ufficio della 24enne (il quale, candidamente, ha fatto sapere di non aver mai incontrato la sua cliente né di essere mai riuscito neppure a contattarla) ma non di certo la sua cliente che chissà da dove starà assistendo a questo “processo”. L’avvocato, del resto ha giustamente precisato che «il problema non è tanto il furto in sé, ma se valga la pena di spendere tante energie processuali per un danno da un euro e 19 centesimi. Trattandosi di un reato aggravato e quindi procedibile d'ufficio, però, non è neppure percorribile la via della remissione della querela, magari a seguito del risarcimento».
Verrebbe da chiedersi – e da domandare, soprattutto al Guardasigilli in carica – se sia mai possibile che un Paese possa andare avanti con questo tipo di sistema-giustizia, inteso sia come normative vigenti che come magistrati operanti.
Verrebbe (anzi, viene) spontaneo altresì chiedersi a quanto ammonti il costo di due giudici (che, forse, potevano essere impiegati a giudicare su casi più rilevanti) e quanto possa essere il denaro speso mettere in piedi tre udienze giudiziarie: di certo più di 1,19 euro.

Fonte: http://www.giustiziagiusta.info/index.php?option=com_content&task=view&id=5505&Itemid=29




sabato 17 marzo 2012

Naufragio di una chimichiera sudcoreana: petrolio e acido solforico nel Mar Cinese Meridionale

16.3.12

Il naufragio avvenuto il 13 marzo vicino alle coste della provincia meridionale cinese del Guangdong, secondo l'amministrazione oceanica di Stato (Soa) della Cina ha provocato «Lo sversamento di una certa quantità di petrolio».

GreenReport - Le Kenos Athena, un tanker chimico della Kenos Shipping, lungo 135 metri e largo 18, varato nel 1985 ed immatricolata in Corea del sud, ha fatto naufragio intorno alle 16,30 ora locale del 13 marzo dopo che l'acqua aveva invaso le sue cisterne di zavorra, a 4,1 miglia nautiche al largo della città di Shanwei. Il comandante della chimichiera ha lanciato l'Sos al quale ha risposto un peschereccio cinese che ha tratto in salvo tutti i 18 membri dell'equipaggio. La nave si è inclinata di circa 40 gradi prima di capovolgersi ed affondare.

Capitano della Kenos Athena ha detto alla CnTv: «Durante la navigazione abbiamo scoperto che l'acqua filtrava attraverso il fondo della nave. Abbiamo iniziato a utilizzare immediatamente la pompa. Ha funzionato per 24 ore, poi la pompa si è rotta». La Kenos Athena ha cambiato rotta sperando di poter arrivare in tempo in un porto cinese, ma l'allagamento è stato troppo veloce e lo scafo si è inclinato e poi è affondato rapidamente.

L'agenzia ufficiale cinese Xinhua assicura che «La sezione del Marc Cinese Meridionale della Soa e l'Amministrazione provinciale del Guangdong per l'oceano e la pesca hanno immediatamente avviato controlli sul potenziale inquinamento dopo aver ricevuto un rapporto che indicava che la Kenos Athena, una nave proveniente dalla Repubblica di Corea carica di e 7.000 tonnellate di acido e di 140 tonnellate di olio pesante residue, è colata a picco nelle acque vicino all'isola Zhelang».

Il 13 marzo non era stato avvistato nessun tipo di inquinamento da idrocarburi ma, secondo la Soa, ieri «Una chiazza di petrolio che copre tra i 5 e i 6 chilometri quadrati è stata reperita sulla superficie del mare, a sud-ovest del sito del naufragio. Questa chiazza contenente una grande quantità di sostanze petrolifere, indica uno sversamento proveniente dalla nave. Parallelamente, una sorveglianza rafforzata è stata messa in atto per confermare se si è anche sversato dell'acido solforico». L'agenzia statale cinese spiega che «Tenendo conto delle correnti oceaniche, gli inquinanti avrebbero format una zona ovale e si sposterebbero verso ovest».

I cinesi hanno approntato 4 stazioni di sorveglianza intorno al luogo del disastro per controllare il Ph dell'acqua che era risultato leggermente inferiore a 8,0, contro il livello di 8,15 registrato nel novembre 2010. Ma la Soa dice che «Non è però stabilito che questa differenza sia causata dalla fuga di acido solforico nell'acqua».

mercoledì 7 marzo 2012

MARCIA PER LA VITA

SECONDA MARCIA NAZIONALE PER LA VITA A ROMA

Come da volantino che segue, informiamo che è stata organizzata
LA SECONDA MARCIA NAZIONALE PER LA VITA
CHE SI TERRÀ A ROMA DOMENICA 13 MAGGIO,

festa della Madonna di Fatima e anniversario dell’attentato a Giovanni Paolo II.

Arriveranno pullman da tutta Italia ma anche dall’estero e ci auguriamo vivamente che la nostra Patria sappia dare il meglio di sé in questa manifestazione di grande importanza a livello mondiale perché ciò che fa l’Italia è risaputo in tutto il mondo e noi vogliamo far sentire la nostra voce in favore della dignità di ogni vita umana, dal concepimento fino alla morte naturale, e contro ogni tipo di violenza, sopraffazione, strumentalizzazioni e schiavitù della persona durante tutta la sua vita terrena.

Ci sono pullman che da varie città d’Italia partono o per un solo giorno, o per due, o anche per tre giorni al fine di poter abbinare anche la visita alle bellezze di Roma Cristiana.

Il CORTEO SI SNODERA’ DAL COLOSSEO CON PARTENZA ALLE ORE 9,30
E ARRIVO A CASTEL SANT’ANGELO ORE 12 CIRCA.

Il Santo Padre per voce del Card. Ruini da la sua benedizione all’iniziativa
perché in quel giorno sarà ad Arezzo.

ADERISCI ANCHE TU CON TUTTA LA TUA FAMIGLIA, AMICI E CONOSCENTI.

Per informazioni e iscrizioni:  06/3233370   info@marciaperlavita.it


PER LA CITTA’ DI VERONA

Partenza sabato 12 e rientro domenica 13     Alberto Zelger 335.8254847        alberto.zelger@iol.it
                                                                       Gianfranco Tommasi 347/9779806 giatomm@libero.it
                                                                       Giovanni Pevarello  333.7092610  nanipeva@yahoo.it

Partenza e rientro il 13 maggio            Andrea Pernigotti  349.4676858  rwregan@hotmail.com

Partenza venerdì 11 e rientro domenica 13      Patrizia Stella  347/3012846 (vedi locandina sotto)


La locandina sottostante può essere stampata e affissa in qualche luogo privato,
tipo associazioni, club, parrocchie ecc.





GITA-PELLEGRINAGGIO A ROMA

IN OCCASIONE DELLA
SECONDA MARCIA NAZIONALE PER LA VITA

VENERDI’ 11    SABATO 12    DOMENICA 13 MAGGIO

Venerdì mattina: Partenza con autobus gran turismo e sosta al Santuario Madonna delle Vertighe vicino ad Arezzo.  S. Messa e pranzo al sacco nel prato adiacente.

Venerdì pomeriggio   Collocamento presso L’Istituto Maria Immacolata nei pressi del Vaticano e visita alla Basilica di S. Pietro e alle tombe dei Papi. Se possibile visiteremo la Cappella Sistina restaurata di recente.

Sabato tutto il giorno:  S. Messa all’Istituto e prima colazione.
Visita a piedi con soste di riposo e per il pranzo nei luoghi più caratteristici della città, (Piazza del Popolo, di Spagna, dei Trevi, Altare della Patria, Campidoglio, Fori Imperiali, Colosseo, Chiese sul percorso, comprese le Basiliche dell’Ara Coeli, S. Maria Maggiore, S. Maria degli Angeli). 
Cena all’Istituto. Dopo cena Roma by night col pullman. Per chi non può camminare, navetta ‘Roma cristiana’. Pagamento a parte.

Domenica mattina: S. Messa e colazione all’Istituto.
Valigia pronta alla hall e partenza col pullman per il Colosseo da dove partirà il corteo della Marcia pro vita e si snoderà nei percorsi più belli di Roma fino ad arrivare a Castel Sant’Angelo. 
Pranzo nelle vicinanze e partenza per rientro a Verona.

Prezzo totale di tre giorni e due notti tutto compreso
Euro 220, 00 a testa (più euro 30 per stanza singola)
Per i bambini sotto i 12 anni prezzo speciale E. 110,=
Viaggio in pullman gran turismo, due colazioni, due pranzi e due cene bevande comprese. ACCONTO EURO  50,00 ALLA PRENOTAZIONE

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Patrizia Stella    tel.. 347/3012846

Il programma potrebbe subire piccole variazioni a causa di imprevisti.
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CHIUSURA ISCRIZIONI:    31 MARZO

domenica 26 febbraio 2012

Il Satana dimenticato


 


Chi pensa più agli esorcisti? Parla Gabriele Amorth, dal 1986 in prima linea contro il Grande Nemico. “Su quel fronte purtroppo siamo rimasti in pochi”
Un giorno padre Gabriele Amorth, l’anziano sacerdote paolino divenuto esorcista della diocesi di Roma nel 1986 per mandato firmato dal cardinale vicario di allora Ugo Poletti – da poco ha dato alle stampe “L’ultimo esorcista” (Edizioni Piemme, 266 pagine, 16,50 euro) –, viene ricevuto da un’eminenza importante della Santa Sede.
“Buon giorno eminenza, sono padre Gabriele Amorth. Sono un sacerdote paolino. Abito a Roma. Sono anche l’esorcista ufficiale della…”.
“So chi è lei. Ho sentito parlare di lei. Mi dica. Cosa vuole?”.
“Avrei bisogno di incontrarla”.
“Per quale motivo?”.
“Be’, vede, ho messo insieme un’associazione di esorcisti. Ci riuniamo a Roma per confrontarci e aiutarci. Sa, nel mondo siamo talmente pochi”.
“Senta. Adesso non ho tempo. Se vuole può venire a casa mia domani. Così mi dice quello che vuole. Saluti”.
Il cardinale chiude la telefonata piuttosto bruscamente. O almeno così pare a padre Amorth. Qualcosa gli dice che non gli sta simpatico. Il giorno dopo si fa annunciare in casa sua all’orario stabilito. Un pretino ossequioso entra in una stanza in fondo a un corridoio. Esce pochi istanti dopo senza guardare Amorth. Entra in un’altra stanza senza dire nulla.
“Avanti!”, urla una voce roca che Amorth intuisce provenire dalla stanza in fondo al corridoio. Entra. Sua eminenza è seduta su una poltrona. Davanti a sé ha un televisore acceso. In mano il telecomando. Gli fa cenno di sedersi su una poltrona. Quindi, una volta sedutosi, spegne la tv.
“Lei voleva vedermi. Dunque eccomi qua. Mi dica”.
“Ecco, eminenza. Ci tenevo a informarla del fatto che, in qualità di esorcista della diocesi di Roma, ho pensato di convocare un piccolo raduno di esorcisti. Siamo in pochi nel mondo e in pochissimi in Italia. Ho pensato che vederci ci avrebbe aiutato. E’ un mestiere difficile. Così sono venuto qui soltanto per informarla di questa iniziativa”.
“Ma deve informare Ruini – il cardinale Camillo Ruini è, nel momento in cui avviene questo colloquio, ancora il vescovo vicario per la diocesi di Roma, il successore di Poletti, ndr –, non me. Io dirigo un ufficio vaticano che sulla carta potrebbe avere competenza in materia ma soltanto sulla carta. Chi deve essere informato è Ruini”.
“Eminenza, Ruini è già informato. Gli ho scritto personalmente. Mi sembrava buona cosa avvisare anche lei…”.
“Sì, sì, per carità. Ha fatto bene. Ma tanto questa storia del diavolo…”.
“Come scusi?”.
“Sto dicendo, lei fa l’esorcista, ma lo sappiamo entrambi che Satana non esiste, no?”.
“Come sarebbe a dire ‘sappiamo che non esiste’”.
“Padre Amorth. Per favore. Lei lo sa meglio di me che è tutta superstizione. Non mi vorrà mica far credere che lei ci crede davvero?”.
“Eminenza, mi stupisce sentire queste parole da una personalità così importante come lei”.
“La stupisce? Ma come? Non mi dica che lei davvero ci crede!”.
“Io credo che Satana esiste”.
“Davvero? Io no. E spero che nessuno ci creda. Diffondere certe paure non è buona cosa”.
“Be’, eminenza, non deve dirlo a me. Anzi, se posso le suggerirei una cosa”.
“Mi dica pure”.
“Lei dovrebbe leggere un libro che forse può aiutarla”.
“Ah sì? Quale libro, padre Amorth?”.
“Lei dovrebbe leggere il Vangelo”.
Un silenzio glaciale cala nella stanza. Il cardinale guarda Amorth serio senza rispondere. Amorth lo incalza.
“Eminenza, è il Vangelo che parla del demonio. E’ il Vangelo che racconta di Gesù che scaccia i diavoli. Non solo, è il Vangelo che dice che tra i poteri che Gesù ha dato agli apostoli c’è quello di scacciare i demoni. Cosa vuole fare, buttare a mare il Vangelo?”.
“No, ma io…”.
“Eminenza, voglio essere franco con lei. La chiesa commette un grave peccato a non parlare più del demonio. Le conseguenze di questo atteggiamento sono gravissime. Cristo è venuto e ha combattuto la sua battaglia. Contro chi? Contro Satana. E l’ha vinto. Ma lui è ancora libero di tentare il mondo. Oggi. Adesso. E lei cosa fa? Mi dice che sono solo superstizioni? Anche il Vangelo allora è solo superstizione? Ma come può la chiesa spiegare il male senza parlare del demonio?”.
“Padre Amorth, Gesù scaccia i demoni è vero. Ma è solo un modo di dire per mettere in evidenza la potenza di Cristo! Il Vangelo è un’espressione continua di parabole. Sono tutte parabole. Gesù ha sempre insegnato per parabole”.
“Ma eminenza, quando Gesù vuole usare una parabola lo dice chiaramente. Il Vangelo dice: ‘Gesù riferì loro questa parabola’. Mentre il Vangelo distingue nettamente fatti storici realmente accaduti, le guarigioni, gli insegnamenti, i rimproveri, gli esorcismi distinguendo questi ultimi dalle guarigioni. Quando Gesù scaccia i demoni non si tratta di una parabola, ma di una realtà. Non ha combattuto un fantasma, ma una realtà, altrimenti si sarebbe trattato di una farsa. Tanti santi hanno combattuto col demonio, tanti santi sono stati tentati dal demonio, pensi ad esempio alle esperienze dei padri del deserto, tanti santi hanno operato esorcismi. Allora sarebbero stati tutti falsi, tutti nevrotici? Come si fa a non credere all’esistenza di Satana?”.
“Va bene, ma anche ammesso che fossero fatti reali, anche ammesso che Gesù davvero ha scacciato i demoni, resta il fatto che Gesù, con la sua risurrezione, ha vinto tutto, e quindi ha vinto anche il demonio”.
“Sì, è vero, ha vinto tutto. Ma questa vittoria si deve applicare e deve essere incarnata nella vita di ognuno di noi. Cristo ha vinto ma la sua vittoria per noi deve essere riaffermata giorno dopo giorno. La nostra condizione di uomini ce lo impone. L’azione del demonio non è stata completamente annullata. Il demonio non è stato distrutto. Il Vangelo dice che il demonio esiste e che ha tentato persino Cristo. Gesù ha dato le armi, le ha date anche a noi, per vincerlo. Il demonio può ancora tentarci, tutti possiamo essere tentati, come dimostra la preghiera contro il maligno che Gesù stesso ci ha insegnato, nel Padre nostro. Fino al Vaticano II al termine della messa si diceva la preghiera a san Michele Arcangelo, il piccolo esorcismo composto da papa Leone XIII e si leggeva il Prologo del Vangelo di san Giovanni proprio in chiave liberatoria”.
Sua eminenza non sa più che dire. Non parla e non reagisce. Amorth si alza, saluta e se ne va. E pensa: “Fino a qui siamo arrivati?”.
* * *
Non è facile parlare di esorcismi, possessioni malefiche, insomma di Satana. E’ un tema che anche la chiesa cattolica cerca sempre di prendere con le pinze. Non tutti credono nell’esistenza di Satana all’interno della chiesa, ma si tratta di una minoranza. La paura, legittima, è più che altro paura del sensazionalismo, di un tema delicato trattato spesso con caratteri troppo forti. Poi, certo, c’è il timore dell’ignoto, del male che diviene presenza, spirito esistente. Anche Amorth, quando il cardinale Poletti gli ha chiesto di diventare esorcista, ha avuto paura.
Dice: “Mi trovo nell’appartamento del cardinale Ugo Poletti, vescovo vicario di Roma. Come tutti sanno il vescovo di Roma è il Papa. Ma il Pontefice, dal sedicesimo secolo in poi, ne ha delegato il governo pastorale a un vicario. E’ l’11 giugno 1986. Poletti usa ricevere i preti senza fissare un appuntamento. Anche io, quel giorno, ho seguito la prassi. Mi sono presentato senza appuntamento. E sono stato immediatamente ricevuto. Non ho qualcosa di particolare da chiedere al mio vescovo, voglio soltanto scambiare con lui quattro chiacchiere. Spesso è di questo che i preti hanno bisogno. Poletti lo sa e non pretende mai che si debba avere una motivazione importante per bussare alla sua porta. Mi chiede del mio lavoro all’interno della Società San Paolo. Sono, infatti, un prete paolino, giurista, appassionato di mariologia, giornalista professionista e direttore del mensile Madre di Dio. Non so spiegare per quale motivo, ma a un certo punto la conversazione cade su padre Candido Amantini, e cioè su colui che da trentasei anni è l’esorcista ufficiale della diocesi di Roma.
‘Lei conosce padre Candido?’, mi chiede Poletti sorpreso. ‘Sì’, rispondo. ‘Mi sono avvicinato al luogo dove fa esorcismi, il Santuario della Scala Santa che si trova a pochi passi da qui, per curiosità. L’ho conosciuto e ogni tanto vado a trovarlo’.
Poletti è un cardinale capace di governare. E di decidere. Quando prende una decisione la mette subito per iscritto, con tanto di firma leggibile e timbro in calce al foglio. Rimango sorpreso quando, senza dare spiegazioni, apre un cassetto della scrivania, tira fuori un foglio con la carta intestata della diocesi e si mette a scrivere a mano. Scrive per un minuto. Poche righe vergate con inchiostro nero. Quindi tira fuori un timbro, un solo colpo secco in basso a destra. Non oso chiedere nulla. Un presentimento si affaccia alla mia mente ma subito lo scaccio in attesa che sia lui a parlare. ‘Benissimo’, dice il cardinale chiudendo il foglio in una busta che lascia aperta prima di porgermela. ‘Questa busta è per lei. Complimenti. So che farà bene’. Per qualche istante non so che dire. Mentre ricevo la busta mi viene in mente quello che sempre mi diceva il mio padre spirituale ai tempi del seminario. ‘Come si fa a sapere se si sta facendo la volontà di Dio? Solo se si obbedisce al proprio vescovo si è sicuri di essere sulla giusta strada’.
Decido di aprire la busta davanti al cardinale. Ne leggo il contenuto e vi trovo esattamente quanto avevo immaginato. Poche parole piuttosto eloquenti.
‘Roma, 11 giugno 1986
Io, il cardinale Ugo Poletti, arcivescovo vicario della città di Roma, con la presente nomino esorcista della diocesi padre Gabriele Amorth, religioso della Società San Paolo. Egli si affiancherà a padre Candido Amantini fino a quando sarà necessario.
In fede, card. Ugo Poletti, arcivescovo vicario di Roma’.
‘Eminenza, io…’.
‘Caro padre Gabriele, non occorre che dica nulla. Così ho deciso e così deve essere. La chiesa ha un disperato bisogno di esorcisti. Roma soprattutto. Ci sono troppe persone che soffrono perché possedute e nessuno è incaricato di liberarle. Padre Candido da tempo mi ha chiesto un aiuto. Io ho sempre tergiversato. Non sapevo chi mandargli. Quando lei mi ha detto che lo conosceva ho capito che non potevo indugiare oltre. Lei farà bene. Non abbia paura. Padre Candido è un maestro speciale. Saprà come aiutarla’.
Rimango senza parole. Il Vangelo lo conosco bene. So che il potere di scacciare i demoni Cristo l’ha dato agli apostoli e ai loro successori, i vescovi, i quali, a loro volta, possono delegarlo a dei semplici preti. So che la chiesa non può stare senza esorcisti, tante sono le persone possedute nel mondo. Ma, mi domando, sarò capace? E poi, perché io?
Esco dall’ufficio del cardinale Poletti con il foglio di nomina in mano e tante domande e qualche paura nella mente. Dopo pochi passi capisco che c’è una sola cosa sensata da fare. E la faccio subito. La basilica di San Giovanni in Laterano è la più antica e nobile di Roma. Una delle sue cappelle laterali ha sempre presente il Santissimo, il corpo di Cristo. Entro. M’inginocchio su una delle tante panche di legno. E qui faccio la mia richiesta al cielo, o meglio alla Madonna.
‘Madre di Dio, accetto questo incarico, ma tu proteggimi col tuo manto’. E’ una supplica semplice. Un giorno, parecchio tempo dopo aver fatto quella supplica, mi trovo a esorcizzare un posseduto. Attraverso la sua voce è Satana che mi parla. Mi sputa addosso insulti, bestemmie, accuse e minacce. Ma a un certo punto mi dice: ‘Prete, vattene. Lasciami stare’.
‘Vattene tu’, gli rispondo.
‘Ti prego, prete, vattene. Contro di te non posso fare nulla’.
‘Dimmi, nel nome di Cristo, perché non puoi fare nulla?’.
‘Perché tu sei troppo protetto dalla tua Signora. La tua Signora col suo manto ti circonda e io non posso raggiungerti’”.
* * *
Beninteso, a volte Satana ha raggiunto Amorth, almeno a parole. Così fu in occasione del suo primo esorcismo.
Lo racconta lo stesso Amorth: “L’Antonianum è un grande complesso situato a Roma in via Merulana, poco distante da piazza San Giovanni in Laterano. Lì, in una stanza poco accessibile ai più, faccio il mio primo grosso esorcismo.
E’ il 21 febbraio 1987. Un frate francescano di origine croata, padre Massimiliano, ha chiesto aiuto a padre Candido per il caso di un contadino dell’agro romano che, secondo il suo parere, ha bisogno di essere esorcizzato. Padre Candido gli dice: ‘Non ho tempo. Ti mando padre Amorth’.
Entro nella stanza dell’Antonianum da solo. Sono arrivato con qualche minuto d’anticipo. Non so cosa aspettarmi. Il primo a entrare nella stanza è padre Massimiliano. Dietro di lui, un’esile figura. Un uomo di venticinque anni, magro. Si notano le sue umili origini. Si vede che tutti i giorni ha a che fare con un lavoro bellissimo ma anche molto duro. Le mani sono ossute e grinzose. Mani che lavorano la terra. Prima ancora che inizi a parlargli, entra una terza persona, inaspettata.
‘Lei chi è? chiedo.
‘Sono il traduttore’, dice.
‘Il traduttore?’.
Guardo padre Massimiliano e chiedo spiegazioni. So che ammettere nella stanza dove si svolge un esorcismo una persona non preparata può essere fatale. Satana durante un esorcismo attacca i presenti se impreparati. Padre Massimiliano mi rassicura: ‘Non gliel’hanno detto? Quando va in trance parla solo in inglese. Serve un traduttore. Altrimenti non sappiamo cosa vuole dirci. E’ una persona preparata. Non commetterà ingenuità’.
Indosso la stola, prendo in mano il breviario e il crocifisso. A portata di mano tengo l’acqua benedetta. Inizio a recitare l’esorcismo in latino. Il posseduto è una statua di sale. Non parla. Non reagisce. Rimane immobile seduto sulla sedia di legno dove l’ho fatto accomodare. Recito il salmo 53.
È a questo punto che, di colpo, il contadino alza la testa e mi fissa. E nello stesso istante esplode in un urlo rabbioso e spaventoso. Diventa rosso e inizia a urlare invettive in inglese. Rimane seduto. Non si avvicina a me. Sembra temermi. Ma insieme vuole spaventarmi.
‘Prete finiscila! Zitto, zitto, zitto!’.
E giù bestemmie, parolacce, minacce. Accelero col rituale. Il posseduto continua a urlare: ‘Zitto, zitto, stai zitto’. E sputa per terra e addosso me. E’ furioso. Sembra un leone pronto al grande balzo. E’ evidente che la sua preda sono io. Capisco che devo andare avanti. E arrivo fino al Praecipio tibi – Comando a te. Ricordo bene quanto mi aveva detto padre Candido le volte che mi aveva istruito sui trucchi da usare: ‘Ricordati sempre che il Praecipio tibi è spesso la preghiera risolutiva. Ricordati che è la preghiera più temuta dai demoni. Credo davvero sia la più efficace. Quando il gioco si fa duro, quando il demonio è furioso e sembra forte e inattaccabile, arriva in fretta lì. Ne trarrai giovamento nella battaglia. Vedrai quanto è efficace quella preghiera. Recitala a voce alta, con autorità. Buttala addosso al posseduto. Ne vedrai gli effetti’.
Il posseduto continua a urlare. Adesso il suo lamento è un ululato che sembra venire dalle viscere della terra. Insisto: ‘Esorcizzo te, immondissimo spirito…’. L’urlo diviene ululato. E diviene sempre più forte. Sembra infinito. Gli occhi gli vanno all’indietro. La testa penzola dietro lo schienale della sedia. L’urlo continua altissimo e spaventoso. Padre Massimiliano cerca di tenerlo fermo mentre il traduttore arretra spaventato di qualche passo. Gli faccio segno di indietreggiare ulteriormente.
Satana si sta scatenando. Continuo con le preghiere: ‘Perché stai lì e resisti, mentre sai che Cristo Signore ha distrutto i tuoi disegni…’. Il demonio sembra non cedere. Ma il suo grido ora si attenua. Adesso mi guarda. Un po’ di bava gli esce dalla bocca. Lo incalzo. So che devo costringerlo a svelarsi, a dirmi il suo nome. Se mi dice il suo nome è segno che è quasi sconfitto. Svelandosi, infatti, lo costringo a giocare a carte scoperte.
‘E ora dimmi, spirito immondo, chi sei? Dimmi il tuo nome! Dimmi, nel nome di Gesù Cristo, il tuo nome!’. E’ la prima volta che faccio un grosso esorcismo e, dunque, è la prima volta che chiedo a un demonio di rivelarmi il suo nome. La sua risposta mi raggela. ‘I’m Lucifer’, dice con voce bassa e cadenzando lentamente tutte le sillabe. ‘Io sono Lucifero’”.
Pubblicato sul Foglio sabato 4 febbraio 2012
http://www.paolorodari.com/2012/02/09/il-satana-dimenticato-chi-pensa-piu-agli-esorcisti-parla-gabriele-amorth-dal-1986-in-prima-linea-contro-il-grande-nemico-su-quel-fronte-purtroppo-siamo-rimasti-in-pochi/

Fonte: http://www.associazionelatorre.com/2012/02/il-satana-dimenticato/