venerdì 17 giugno 2011

Conferenza "Voglio Vivere"

Domenica 03-07-2011 con inizio alle ore 17:00 presso l’Hotel Eurostars (V.Le Europa 1135 Lucca subito dopo l’uscita dell’autostrada per Lucca accanto al McDonald Sala primo piano).
Si terrà una conferenza organizzata del Vice Coordinatore della Toscana di Stella e Corona Cav. Mauro Mazzoni sulla No194 dal titolo “Voglio vivere”.



Interverranno:
- il seg. naz. di Stella e Corona avv. Massimo Mallucci
- avv. Pietro Guerini portavoce nazionale comitato No194 (http://www.no194.org/)
- dott. Paolo Deotto storico, saggista, filosofo e direttore del periodico cattolico online Riscossa Cristiana (www.riscossacristiana.it)
- dott. Giacomo Rocchi magistrato

martedì 14 giugno 2011

LO STATO: la necessità della cultura per l'azione politica

12 giugno 2011
La crisi profonda in cui si dibatte la Società riguarda ormai tutti gli aspetti della vita quotidiana, né si deve credere che i problemi materiali non abbiano anch’essi una radice più profonda, strutturale a un sistema che sembra giunto al capolinea.  Una crisi finanziaria a livello mondiale ha messo a nudo non solo l’inganno fondamentale di un’economia cartacea, ma anche e soprattutto l’inganno di una Società ormai priva di riferimenti, in cui tutto diviene possibile, perché nessuno sa più definire il confine tra il possibile e l’impossibile, tra il lecito e l’illecito, in definitiva tra il bene e il male. Lo Stato, espressione della Società che lo ha creato, è sempre più un fantasma, privo di un’identità e incapace di una reale tutela dei cittadini.
La convulsione politica è ormai la quotidianità nel nostro Paese, e le recenti elezioni amministrative hanno avuto toni isterici, inevitabili quando il confronto politico è ormai ridotto a scontro tra nemici, anziché a confronto tra progetti politici concreti. Non esiste più in Italia una Cultura politica. Chi non ha cultura politica, non ha in definitiva una politica. Una sinistra che esulta, non ha tuttavia nulla da dire, poggia sul nulla, e si rifugia negli estremismi per darsi un’identità. Una destra che piange deve rendersi conto che non poteva proseguire all’infinito in un’azione politica che, pur ricca di molte realizzazioni concrete, tuttavia non ha saputo darsi una base solida, un progetto politico concreto e globale, che peraltro può nascere solo se chi fa politica sa realmente perché la fa, e cosa vuole costruire.
Le sottoculture dominanti sono dei paurosi vuoti pneumatici, e qui si apre il problema più direttamente “nostro”, di noi cattolici. Siamo gli unici in grado, non per merito nostro, ma in virtù del fatto che il cattolicesimo non è un oscuro spiritualismo, ma è il sale della terra e la luce del mondo, siamo gli unici, dicevo, a poter esprimere un progetto politico vero, vivo e costruito per il bene della Società. La vecchia democrazia cristiana, assolto il suo compito storico di argine al comunismo, non seppe andare più in là e si adagiò nella pura gestione del potere, e per conservarlo non esitò a prostituirsi in mille modi. Fece molto per l’Italia. Di sicuro da un certo momento in poi non fece più politica, nel senso più nobile e vero del termine. Fece partitismo e spartizione del potere.
Dobbiamo costruire, praticamente ex novo, una Cultura cattolica che sappia generare un vero progetto politico. Né ci mancano i validi punti di riferimento, primo fra tutti il grande Pontefice Pio XII, capace di una visione sociale e politica di ampio respiro, profonda e ricca. Non si tratta, come paventeranno i laicisti, di costruire una teocrazia, bensì di costruire un progetto politico che finalmente abbia delle basi vere, non mendicate dalle dottrine decotte e ossequente alle mode correnti, ma fondato sulla roccia.
Tutto il resto sono parole, e se andremo avanti a parole vedremo solo la distruzione della Società, perché una Società senza valori e senza una cultura vera e legata a questi valori, è destinata a morire, schiacciata dal suo stesso vuoto. E se ben guardiamo, questa Società si agita già nei sussulti dell’agonia.
PER QUESTI MOTIVI, PER COLLABORARE ALLA COSTRUZIONE DI UNA CULTURA POLITICA CATTOLICA CHE POSSA RIDARE SPERANZA AL NOSTRO PAESE, ABBIAMO FONDATO “LO STATO”, RIPRENDENDO IL NOME GLORIOSO DELLE RIVISTE DI CARLO COSTAMAGNA E DI GIANNI BAGET BOZZO.
LO STATO si propone come strumento di cultura politica italiana, di studio filosofico, giuridico, storico e politico, per affrontare con realismo, e su solide basi, le problematiche dello Stato moderno.
LO STATO si presenta ora con contributi di Giulio Alfano, Piero Vassallo, Emilio Artiglieri, Guido Vignelli, Padre Giovanni Cavalcoli, Paolo Deotto.  
Chi desideri essere tempestivamente aggiornato sui nuovi articoli che verranno inseriti e sulle future iniziative culturali (convegni,dibattiti, corsi di studio) può inviare una mail a lo.stato@email.it , indicando nell’oggetto “Lo Stato – iscrizione agli aggiornamenti”.
Gli Autori che desiderino collaborare con LO STATO dovranno inviare i loro lavori, corredati da un breve curriculum, allo stesso indirizzo sopra indicato. La pubblicazione sarà effettuata a insindacabile giudizio del Direttore scientifico.


P. D.

domenica 12 giugno 2011

28 MAGGIO 2011. IL POPOLO PER LA VITA HA INIZIATO IL SUO CAMMINO - di Mara Colonello

di Mara Colonello


Sono entrata in contatto con il Comitato no 194 qualche mese fa grazie a Riscossa Cristiana e, saputo della necessità di sensibilizzare le persone sul tema antiabortista e sullo scopo del Comitato, mi sono offerta di trovare dei luoghi dove il portavoce del Comitato, Pietro Guerini, potesse fare delle conferenze e trattare questi argomenti.
Dato il tema antiabortista e date le mie conoscenze tra i religiosi, suore e sacerdoti, mi è sembrato un compito piuttosto semplice da realizzare, ma che purtroppo si è rivelato molto difficile e mi ha riservato delusioni ed amarezza, perché, tranne in un caso in cui l’ospitalità è stata accordata, ho ricevuto sempre dinieghi motivati da “non lo riteniamo opportuno / non è il momento opportuno”, alternato da “abbiamo già tanti eventi”.
Non so se in questa società è ancora permesso scandalizzarsi, ma io mi sono scandalizzata! Il buon senso e la buona educazione mi hanno suggerito di accettare il diniego senza polemiche, ma avrei tanto voluto chiedere: scusi, ma di quale opportunità stiamo parlando ? forse di quella politica ? di quella socio-culturale ? devo quindi pensare che i religiosi hanno piegato il loro pensiero al pensiero politico-socio-culturale dominante indipendentemente dal disvalore di quel pensiero ?! devo pensare che piuttosto che “urtarsi” con il politically correct  la loro coscienza riesce a convivere con la realtà in divenire di 5 milioni di feti soppressi, fatti a pezzi, buttati nei rifiuti, frullati per farne creme cosmetiche, dati alle case farmaceutiche per sperimentazioni ?! devo pensare che magari queste stesse persone sono state pronte a scandalizzarsi per il comportamento sessuale di Berlusconi ?! La differenza è che le donne che accettano gli inviti di Berlusconi, qualora non consenzienti e non maggiorenni, possono difendersi, citarlo in tribunale e soprattutto hanno una potenzialità massmediatica planetaria, al contrario i bambini soppressi nella fascia prenatale, sicuramente non consenzienti e non maggiorenni, non possono difendersi, non interessano a nessuno, non meritano neppure una piccola conferenza nella sala di un oratorio di provincia! Non sia mai che disturbino qualche animo sensibile tra quelli che praticano il politically correct ! Non sia mai che la parrocchia perda qualche praticante non credente !
Le delusioni non sono mancate anche da parte di alcuni cattolici laici, i quali, alla mia proposta di aderire al Comitato no 194, mi hanno risposto che piuttosto che il nulla è meglio questa legge. Anche a queste persone vorrei chiedere: perché un cattolico che dovrebbe considerare la Vita come dono di Dio e perciò inviolabile ritiene che una legge che finora ha permesso la soppressione di 5 milioni di feti sia da considerarsi migliore di una situazione in cui non è permessa la soppressione di bambini nella fascia prenatale ? Che forse il relativismo si è impadronito delle vostre coscienze ?
Confesso che dopo queste esperienze sono stata presa dall’indignazione e dallo sconforto, che peròmarcia per la vitasono svaniti come d’incanto sabato 28 maggio a Desenzano sul Garda dove si è svolta la prima Marcia nazionale per la Vita.
È stato bellissimo scoprire che esiste una realtà completamente diversa non narcotizzata, non appiattita dal relativismo, composta da laici e religiosi che hanno partecipato alla manifestazione per affermare senza timori che bisogna fermare il massacro dei bambini, che bisogna cambiare questa legge che nega ogni diritto al nascituro e che bisogna contrastare la cultura della morte che ha messo le radici nella nostra società.
Molti di loro, riuniti in varie associazioni, già operano attivamente in difesa della vita: soccorrono le future madri in difficoltà, informano sulle alternative all’aborto, sugli aiuti economici che ad esempio la regione Lombardia offre alle madri; ma ci sono anche gruppi di preghiera che si riuniscono davanti agli ospedali per la recita del santo Rosario per scongiurare gli aborti.
La preghiera in sostegno alla Vita è stata il tratto distintivo della manifestazione, soprattutto grazie ad alcuni gruppi (Movimento Mariano – Regina dell’Amore, Movimento con Cristo per la Vita, I Consacrati a Maria) che, corona alla mano, hanno animato il santo Rosario e i canti che ci hanno accompagnato durante tutta la Marcia nel percorso tra Desenzano del Garda e l’Abbazia di Maguzzano.
Tutto questo mi ha dato nuova speranza, la speranza che grazie alla volontà, alla comunione d’intenti e alla preghiera sarà possibile abrogare questa legge contro ogni logica umana previsione. A questo proposito ricordo quando nel settembre del 1683 l’Europa e la cristianità fu seriamente in pericolo per l’invasione turca e tutto sembrava perduto a causa della superiorità numerica dell’armata turca che assediava Vienna, porta dell’occidente europeo, e del disaccordo che regnava tra i vari capi di stato europei chiamati a fronteggiare il comune nemico. In quella circostanza fu provvidenziale l’opera di mediazione del beato Marco d’Aviano, che riuscì a far superare i personalismi e le invidie e a creare alleanza e amicizia tra i governanti, nell’esclusivo interesse dei popoli europei e della cristianità: la battaglia fu vinta dagli eserciti cristiani e la vittoria attribuita all’intercessione di Maria. Lo stesso mi auguro possa accadere per la battaglia contro l’aborto, ovvero che tutte le associazioni Per la Vita possano trovare un punto di incontro per combattere unite e sconfiggere il comune nemico della Vita che è la legge 194 e che tutti possiamo pregare perché Maria ci sostenga in questa battaglia culturalmente e numericamente impari.
Ho guardato le foto scattate il 28 maggio durante la marcia da Desenzano a Maguzzano e l’impressione che il Popolo per la Vita abbia iniziato finalmente il suo cammino è fortissima.